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UNIVERSITÀ DI TRIESTE:
AZIONI UTILI A FAVORIRE
L’INGRESSO NEL MERCATO
DEL LAVORO
Con il decreto 20 settembre 2011 è stato completato il proces-
so di liberalizzazione del collocamento e dei servizi al lavoro,
avviato con le legge Biagi e Treu e ripreso dalla legge n. 183 del
2010 (
c.d. “collegato lavoro”).
Anche gli Atenei potranno offrire servizi di intermediazione
per l’occupazione, ovvero potranno raccogliere direttamente
i CV degli studenti e dei laureati, occuparsi della preselezione
dei candidati e costituire delle banche dati dedicate.
L’Università di Trieste ha pertanto deciso di iscriversi alla Borsa
Continua Nazionale del Lavoro tramite il portale Clic Lavoro
), come previsto dall’art. 29 d.l. 6 luglio
2011,
n. 98, convertito in legge 15 luglio 2011, n. 111: potrà
quindi svolgere, in modo continuativo e qualificato, il ruolo di
intermediatore, favorendo l’incontro tra la domanda (che per-
viene dalle aziende in cerca di nuovi profili) e l’offerta, ovvero
il capitale intellettuale costituito dai propri studenti e neolau-
reati.
In particolare, l’art. 48 del “collegato lavoro” specifica che le
Università che intendano svolgere attività di intermediazione
dovranno, tra le altre attività, “pubblicare e rendere accessibili,
tramite il sito internet di Ateneo, i curricula di tutti i propri stu-
denti, dal momento dell’iscrizione al percorso universitario e
fino ai dodici mesi successivi al conseguimento del diploma di
laurea”. Nei prossimi mesi, pertanto, l’Ateneo si doterà di ade-
guati strumenti per poter affrontare questo nuovo compito
istituzionale, finalizzato a rendere più agevole l’ingresso nel
mondo del lavoro. Gli studenti e i neolaureati saranno infor-
mati che, raccolto il loro consenso, i dati dei loro CV potranno
essere acquisiti da aziende e soggetti accreditati, tramite ac-
cesso riservato.
L’Università di Trieste crede profondamente nella qualità della
formazione dei propri laureati e desidera ampliare e semplifi-
care le occasioni per metterli in contatto con le opportunità
di impiego. Siamo convinti che la scelta di diventare attori nel
mercato del lavoro attuale consentirà un dialogo più efficace
tra mondo accademico e realtà produttive.