Italiano    English   

PhD Top Stories

Valeria Dieci

Il cognomen Regillensis e la tradizione sulla battaglia del lago Regillo

Corso di Scienze dell'Antichità (interateneo Università di Trieste – Udine – Venezia)in XXXXX

Nell’ambito del sistema onomastico romano, i cognomina ex virtute rientravano nella categoria degli agnomina, soprannomi che venivano affiancati al cognomen vero e proprio affinché un individuo potesse essere identificato anche da una caratteristica personale, generalmente un successo militare ottenuto contro una città o una popolazione nemica. Benché questi appellativi rappresentino un importante strumento per analizzare e approfondire, oltre che gli avvenimenti di politica estera cui sono espressamente collegati, anche alcune significative dinamiche di autorappresentazione di cui i membri della nobilitas si servivano nel quadro dell’accesa competizione tra gentes che caratterizzò la media età repubblicana, la storiografia moderna manca di uno studio monografico e sistematico su tale consuetudine onomastica che, dunque, è l’obiettivo della mia ricerca dottorale.

Lo storico di età augustea Tito Livio ricorda, in un passo della sua Ab Urbe condita, che il primo generale romano ad essere insignito di un simile cognomen fu Publio Cornelio Scipione, il quale, dopo la vittoria sul cartaginese Annibale a Zama (202 a.C.), divenne a tutti noto come Africanus. Tuttavia, la tradizione storiografica antica conosce altre precedenti attestazioni di appellativi che a prima vista possono sembrare cognomina ex virtute: il primo di questi è proprio Regillensis. Nel 499 (o 496) a.C. i Romani si scontrarono con la Lega Latina al lago Regillo, nei pressi di Tuscolo, in quella che già gli storici antichi ricordavano come la prima più significativa battaglia della neonata repubblica romana: il trattato di pace che ne seguì (foedus Cassianum), infatti, regolò i rapporti tra Romani e Latini per quasi 150 anni. A guidare l’esercito di Roma era un dittatore: Aulo Postumio. Nei Fasti Trionfali Capitolini, l’elenco dei generali ai quali, a seguito di un’importante vittoria bellica, fu concesso il trionfo, Postumio è ricordato con il cognomen Regillensis (fig. 1): ciò ha portato una parte della storiografia moderna a ritenere che tale titolo sia un cognomen ex virtute a tutti gli effetti e che, dunque, sia stato attribuito al dittatore al fine di celebrare l’impresa di cui era stato protagonista. Una simile ricostruzione, però, non trova riscontro nelle fonti letterarie: nessuno degli autori antichi che descrivono la battaglia del lago Regillo (da Fabio Pittore all’autore del De viris illustribus, passando per Cicerone, Livio, Dionisio di Alicarnasso, Plutarco e altri), infatti, menziona l’esistenza del cognomen Regillensis per Aulo Postumio.

Figura 1: Riproduzione del frammento dei Fasti Trionfali Capitolini in cui Aulo Postumio è presentato come Regi[llensis] (da InscrIt XIII, 1).

Obiettivo della mia indagine è stato, dunque, quello di far luce sull’origine e, conseguentemente sull’autenticità, di questo appellativo e sulla tradizione ad esso connessa. Il cognomen Regillensis è attestato, oltre che per il dittatore Aulo Postumio, anche per altri undici esponenti della stessa famiglia che vissero tra l’inizio del V e la metà del IV secolo a.C.: la lunga trafila ereditaria e la sua estinzione in una fase relativamente alta dell’età repubblicana suggerisce che il cognomen sia nato con una funzione non celebrativa ma semplicemente identificativa e che, come altri cognomina di V/IV secolo a.C., indichi la provenienza geografica dei suoi portatori, probabilmente la città sabina Regillum; solo in un secondo momento, l’appellativo deve essere stato reinterpretato come cognomen ex virtute e, per questo, fatto risalire all’indietro fino ad Aulo Postumio, colui che effettivamente si era distinto durante la battaglia del lago Regillo. Ciò avvenne, a mio parere, in età augustea, quando fu redatta la lista dei Fasti Capitolini sopra menzionata: in quel periodo la tradizione dei cognomina ex virtute era ormai diffusa e consolidata, così come era ancora vivido il ricordo delle imprese di Aulo Postumio; dal Foro di Augusto proviene, infatti, un elogium che celebra la vittoria sui Latini e che quindi doveva accompagnare la statua di Postumio nella galleria dei summi viri (fig. 2), gli uomini che con le loro azioni avevano fatto grande la res publica.

Nella fase di ricostruzione dei Fasti, la presenza del cognomen Regillensis tra le fila della gens Postumia determinò un immediato collegamento con la battaglia del lago Regillo e con il suo protagonista: si trattò dunque di una naturale associazione tra il ricordo di una celebre vittoria militare e un titolo che, agli occhi dei contemporanei, aveva tutte le carte in regola per essere considerato un cognomen ex virtute.

Figura 2: Ricostruzione di una parte della galleria dei summi viri del Foro di Augusto.

Autori ed affiliazioni

Valeria Dieci1
1Dipartimento di Studi Umanistici – Università di Trieste, Via del Lazzaretto Vecchio 8, 34123 Trieste (TS)

Contatto

Valeria Dieci, email: valeria.dieci@unive.it

Riferimento bibliografico

Valeria Dieci Valeria Dieci, Il cognomen Regillensis e la tradizione sulla battaglia del lago Regillo, «Romana Res Publica», 1 (2022), 27-48.


Informazioni aggiornate al: 25.5.2022 alle ore 06:57