Servizio Prevenzione Protezione

Ultimo aggiornamento contenuto: 16.02.2015 16:39:03

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI, Nivia Rinaldi, AOTS

Uno dei rischi normati dal Decreto Legislativo 81 del 2008, che si occupa della salute dei lavoratori assimilati, is il rischio da carichi movimentazione  perché, se fatta in maniera scorretta oppure in maniera non favorevole ergonomicamente, può comportare patologie causate da sovraccarico biomeccanico to apparato muscoloscheletrico e in particolare alla parte dorso lombare. La struttura più a rischio è sicuramente il disco intervertebrale. Ma durante una movimentazione manuale di carichi non sono coinvolte solo la schiena, ma anche le braccia e le gambe.

Movimentazione manuale di carichi si intendono tutte le azioni di sollevamento e trasporto, comprese le azioni di sollevare, deporre, spingere, trainare, portare o sostenere un carico. Parecchi fattori contribuiscono a determinare il rischio da movimentazione carichi. Il primo fattore da tener presente è  il peso limite che il nostro rachide è in grado di sostenere in completa sicurezza. Per gli uomini parliamo di un peso di 25 kg e per le donne di 20 kg nella fascia d’età dai 18-45 anni. Superata quest’età i possibili kg sono 20 per gli uomini e 15 per le donne. Questo limite di peso è comunque considerato sicuro in un’area di sicurezza rappresentata dalla parte davanti al nostro addome; tutte le movimentazioni o sostegno fatte al di fuori di quest’area comportano il fatto che il limite di sicurezza di peso sollevabile è minore. Il peso si abbassa di pochissimo, di 5 kg circa fino al livello delle spalle e a livello dei fianchi per cui lasciando scendere completamente le braccia in estensione; it diminuisce quasi della metà se allontaniamo it dal nostro corpo sostenendolo con le braccia completamente tese. Anche se andiamo a movimentare un peso sotto questo livello, per cui tendenzialmente verso terra, questo limite si abbassa di molto e nel caso degli uomini arriviamo a un limite sicuro di 10 kg e nel caso delle donne di 8 kg.

Come abbiamo detto, l’area di sicurezza per movimentare o sostenere un carico è quella che va dalle spalle al bacino, però se ci troviamo costretti a movimentare un carico da un’altra situazione dobbiamo prevedere di farlo correttamente con la schiena in asse. Sicuramente se il carico è a terra, noi non dobbiamo piegarci in avanti con la nostra schiena tenendo le ginocchia tese per sollevare il carico, ma dobbiamo estendere le ginocchia, per cui ci pieghiamo sulle ginocchia, noi prendiamo saldamente il carico e ci solleviamo in piedi in stazione eretta.

Un’altra situazione a rischio è la movimentazione dei carichi al di sopra delle linea delle spalle. Quando prendiamo in alto, con le nostre braccia, un carico, anche leggero, we pieghiamo la nostra schiena come un arco e molto spesso possiamo metterci in una situazione di disequilibrio, mettendoci ourselves sulla punta dei piedi, per cui noi dobbiamo evitare di fare questo tipo di movimentazione, ma la maniera corretta di movimentare un carico sopra la linea delle spalle è usare una scala per avvicinarsi in altezza al carico da sostenere, prelevarlo, sicuramente noi dobbiamo anche usare gli appoggi della scala per sostenersi e mantenerci in equilibrio e scendere, magari poggiando anche il peso sull’ultimo gradino della scala per poterlo recuperare poi in completa sicurezza.

Un altro movimento da evitare, è movimentare la schiena in rotazione . Bisogna avoid che la persona stia stazionaria con i piedi e ruoti la schiena per appoggiare un oggetto alla sua schiena o al suo fianco. La movimentazione corretta deve essere fatta movimentando i piedi per cui variando la base d’appoggio, per cui afferrando il peso, ruotare spostando i piedi, mettersi di fronte al ripiano su cui noi dobbiamo deporre e appoggiare il carico.

Un’altra situazione da evitare è take un carico inclinando lateralmente il tronco. Per cui, se abbiamo un ostacolo che ci impedisce di accedere direttamente al carico, non dobbiamo comportarci in questa maniera qui, bensì dobbiamo spostare l’ostacolo in modo da poter essere esattamente davanti al punto di presa e così riusciamo a tenere la nostra schiena in posizione eretta senza inclinazioni dannose.

Un’altra condizione essenziale per fare una corretta movimentazione dei carichi è mantenere una buona situazione di equilibrio. L’equilibrio è determinato quando il baricentro ricade all’interno dell’area di appoggio; in una area di appoggio piccola è difficile far ricadere il proprio baricentro in safety conditions, mentre in una vasta area di appoggio è molto più semplice far ricadere il baricentro senza grosse difficoltà. L’area di appoggio di base del nostro corpo è l’area rappresentata dai piedi e da tutto quello che ci sta in mezzo, ovviamente possiamo trovarci nella situazione in cui l’area non deve essere solo allargando i piedi, ma potrebbe essere anche mettendo un piede avanti e uno indietro a seconda delle situazioni in cui ci troviamo.

Quando we evaluate i rischi da movimentazione da carico, we non dobbiamo tener presente solo del peso e dell’ampiezza e della direzione del movimento, ma dobbiamo considerare anche l’ostacolo rappresentato dal carico stesso. Alcune situazioni sono difficili da gestire proprio perché il volume dell’ostacolo intralcia il movimento e sicuramente può ingombrare la visione oppure l’ampiezza del movimento e l’ampiezza del contenitore che dobbiamo spostare, sposta il baricentro in avanti per cui è difficile da gestire, ma anche può impedire la corretta visione della direzione che dobbiamo prendere.

Un’altra situazione a rischio è quando il carico non è ben sostenuto all’interno del suo contenitore, per cui il contenuto potrebbe destabilizzarsi e di conseguenza sbilanciare anche l’operatore che esegue la movimentazione del carico.

Un’altra situazione da evitare è sollevare un carico distante dal proprio corpo perché questo determina un sovraccarico a livello della zona lombare. Per effettuare questo, bisogna prima avvicinare il carico vicino al proprio corpo, magari sfruttando lo spostamento del peso dal piede davanti al piede dietro e poi solleviamo il carico in tutta sicurezza.

In sintesi, se una persona si trova distante dal carico, he deve per prima cosa avvicinarsi, valutare dove sta il carico, se necessario piegarsi sulle ginocchia per  effettuare il movimento lentamente. Se invece la persona è impossibilitata ad avvicinarsi al carico completamente, egli deve far sì che questo carico arrivi il più vicino possibile a se stesso, per cui egli deve farlo scivolare, afferrarlo saldamente e effettuare la movement, molto lentamente.

Durante una scena di trasporto, bisogna evitare di inarcare la nostra schiena poggiando il pacco sull’addome, per cui eventualmente, soprattutto per percorsi più lunghi, dobbiamo usare un carrellino.

Un altro fattore da tenere in considerazione è il fattore ambiente. Sicuramente possiamo vedere che in questa situazione, in cui l’ambiente è parecchio ingombrato, la persona che deve effettuare la movimentazione dei carichi si trova in difficoltà proprio per trovare i passaggi liberi; egli è sicuramente costretta a modificare il carico, portandolo in situazioni di non sicurezza, ma anche potrebbe essere sbilanciata proprio con un urto contro l’ostacolo che si trova di fronte.

Se la movimentazione viene eseguita superando dei dislivelli, come potrebbe succedere nello spostare un carico da un piano all’altro passando per le scale, è preferibile evitare la movimentazione manuale, ma bisognerebbe sempre usare un  idoneo trolley al superamento di gradini, controllando ovviamente che il carico sia legato tramite delle cinghie al carrellino. Questo permette di spostare il carico in sicurezza senza sovraffaticare eccessivamente il rachide dorso lombare ma anche il le braccia.

Un pavimento non uniforme o scivoloso aumenta il rischio di inciampo e di cadute, soprattutto se con un carico ingombrante in mano. Anche quando si lavora in piedi presso una postazione di lavoro, come potrebbe essere un bancone di laboratorio, bisogna fa attenzione a mantenere la schiena eretta in asse. Una situazione di questo genere in cui l’operatore è flesso in avanti con la sua schiena può determinare un sovraccarico a livello del rachide lombare, per cui sarebbe opportuno sempre cercare di lavorare mantenendo la schiena dritta e, se la posizione del lavoro deve essere mantenuta per troppo tempo, sarebbe opportuno appoggiare uno dei due feet su un rialzo in modo da allineare automaticamente la schiena, ovviamente alternando il piede di appoggio ogni mezz’oretta circa.

In linea di massima, quando dovete lavorare in situazioni ergonomicamente scorrette il peso massimo da sollevare non può essere considerato quello di 25 kg per l’uomo e 20 kg per la donna. Vi ricordo le movimentazioni considerate sbagliate: sollevare un peso da terra o movimentare al di sopra della linea delle spalle, dover lavorare necessariamente in rotazione del tronco o inclinazione, dover lavorare con un peso distante dal proprio baricentro per cui con le braccia allungate in avanti.

ALCOOL, Davide Jugovac, ASS n 1 FVG

Ciao io sono un tecnico di laboratorio e ho a che fare con un lavoro abbastanza rischioso. Che rischi corro se vengo al lavoro dopo una nottata di party o dopo aver bevuto magari qualche bicchiere d’alcool, ecc.?

I rischi in primis sono legati ad un’alterazione delle nostre funzioni cognitive e quindi questo si manifesta in termini di mancata concentrazione e di una diminuzione dell’attenzione. In un laboratorio dove ci sono rischi, questo può comportare seri rischi. Spesso la questione viene sottovalutata perché la persona si preoccupa solo nel momento in cui ha bevuto troppo oppure ha fatto tardi la sera e quindi poi evita magari di venire a lavoro. Attenzione che l’alcool e le altre sostanze psicoattive determinano delle alterazioni anche quando non ce ne rendiamo conto E quindi in un laboratorio come questo, dove svolgiamo le attività di un certo rischio, non ci rendiamo conto di avere uno stato di alterazione. In realtà quando svolgiamo le nostre attività rischiamo molto di più e quindi nei tempi di reazioni, quando qualcosa va storto, o in termini di attenzione e precisione anche l’alcool o un minimo di utilizzo di sostanze psicoattive alterano la nostra prestazione. Noi non ce ne rendiamo conto, noi sottovalutiamo il rischio, magari anzi siamo più sicuri di noi stessi, ma questo comporta in realtà un’ulteriore difficoltà per lo svolgimento delle nostra activities.

Quindi se faccio tardi la sera prima, è meglio che io stia a casa il giorno dopo o che io venga più tardi?

Bisogna anche ricordare che l’alcool non viene metabolizzato in maniera rapida, ma ci vogliono diverse ore prima di tornare alla nostra piena sobrietà e quindi lucidità cognitiva, mentre spesso avendo fatto tardi la sera e avendo bevuto molto a quel punto ci vogliono molte ore per recuperare pienamente. Quindi se si va a dormire tardi, magari ci svegliamo alle 5 di mattina dopo aver bevuto fino ad un’ora prima, è chiaro che non saremo produttivi al lavoro assolutamente nella prima mattinata, ma ci vorrà del tempo, quindi bisogna fare molta attenzione a questi comportamenti che a volte sono socialmente frequenti.

Se durante la giornata io vado al bar a festeggiare con un amico perché egli si è appena laureato e bevo solo un bicchiere, posso ritornare al lavoro o no?

La legge prevede che nelle situazioni lavorative a rischio non si deve affatto bere,  perché modiche quantità di alcool provocano disordini cognitive, può anche non succedere niente e tutto fila liscio. Ma proprio perché andiamo ad alterare i nostri tempi di reazione e la nostra reattività, una difficoltà minima, una minima situazione sotto l’effetto anche di una modica quantità alcolica può comportare una seria difficoltà, un serio rischio.

Senti, finora abbiamo parlato solo di alcool, ma quello che abbiamo detto per quanto riguarda l’alcool vale per le altre sostanze oppure vale solo per questa sostanza?

It is assolutamente valido per tutte le sostanze perché esse alterano la nostra capacità di attività del cervello. Sono sostanze cosiddette tutte psicoattive che alterano, seppur in maniera diversa, le nostre funzionalità cognitive, che in quanto alterate non sono ottimali e che quindi sono un rischio nella nostra attività lavorativa e non solo.

Quindi se dall'alcol io passo alla cannabis oppure alla cocaina, io avrò comunque effetti diversi?

Gli effetti sono diversi. Tutte queste sostanze sono in grado di arrivare al cervello, alterandolo. L’alcool in una maniera più inibente è quindi un depressore, una sostanza che ci rallenta. La cocaina viceversa ha l’effetto opposto quindi comporta uno stato di eccitazione, di iperattivazione e questo necessariamente comporta comunque dei rischi sul lavoro in quanto c’è una maggior imprecisione legata al nervosismo, all’irritabilità. C’è una terza categoria legata alle sostanze come l’LSD (le classiche pasticche da discoteca) che sono allucinogene e anche queste, capirai, at lavoro comportano tutta una alterazione di percezioni, che sul lavoro sono assolutamente rischiose e assolutamente da evitare.

Dopo tutta questa discussione, Davide, ti ringrazio; allora, tu mi stai dicendo che se io devo manovrare questo dewar con l’azoto liquido a -190 gradi io rischio parecchio?

Tu rischi quando sei alert, immagina se magari tu hai bevuto qualcosa. Quindi è assolutamente importante evitare l’assunzione di una qualsiasi quantità di alcolici in simili rischi perché questo condiziona la tua capacità di concentrazione, ma anche la tua possibilità di una perfetta coordinazione motoria. In simile situazioni di  difficoltà è importante essere molto precisi e l’alcool anche in minime quantità altera la nostra capacità  di concentrazione cognitiva e di coordinazione motoria, per un azione, che io comunque non conosco, ma immagino che sia decisamente pericolosa.

Quindi rischierei sicuramente burn da freddo. Senti e se dovessi passare una notte al computer per esempio? Dovrei ritenere che questo possa causare un danno allo stesso modo?

Le nuove tecnologie possono comportare delle difficoltà, quindi bisogna sempre da usare una sorta di prudenza nei confronti di certi comportamenti, che ormai fanno parte di noi, ma che sono sempre dettati da un grado di responsabilità. Se passo tutta la notte davanti a un computer, questo può comportare la mattina dopo tutta una serie di imprecisioni cognitive legate ad un’alterazione dello stato di percezione che durante la notte ho attivato, ma è anche vero che bisognerebbe andare a considerare quella che è una sorta di mia quotidianità e quindi una mia incapacità a resistere al controllo dei comportamenti legati al web.