Il progetto si propone di creare un osservatorio del lavoro transfrontaliero riguardante le aree portuali di Trieste, Monfalcone e Koper-Capodistria, realtà urbane la cui economia e società  furono e sono legate all'andamento dell'attività portuale.
Punto di partenza della ricerca è la ricostruzione dei differenti percorsi di sviluppo dei tre  porti in età contemporanea, e cioè in un’epoca caratterizzata da mutamenti politici, economici ed sociali internazionali e di conseguenza da crescite e organizzazioni del lavoro diverse.
La fase successiva è rappresentata dall’individuazione dei momenti e delle modalità di cooperazione tra i tre scali negli ultimi decenni, focalizzando l’attenzione sul periodo successivo alla nascita della Repubblica di Slovenia. Dopo il 1991, infatti, Koper/Capodistria è l’unico porto del nuovo Stato.
Lo studio prosegue con l’approfondimento delle analogie e differenze odierne fra i tre sistemi produttivi, tenendo presenti i mutamenti nella portualità italiana determinati dalla legge 84/1994 e dai cambiamenti sociali ed economici della nuova Slovenia indipendente.
Particolare rilievo viene posto sul fatto che la presenza di una serie di porti contermini all’interno della medesima area geografica – l’Alto Adriatico - non ha determinato di per sé l’esistenza di un sistema portuale, ma la semplice convivenza di un insieme di porti i quali, insistendo sullo stesso mercato di transito, perdono notevoli opportunità di sviluppo e di crescita, anche rispetto alla concorrenza delle strutture portuali del Nord Europa.
Con l’ingresso della Slovenia nell'Unione Europea e quindi con la “nascita” di un territorio transfrontaliero all’interno di un unico mercato, si rendono necessari studi e ricerche che siano propedeutici all'integrazione delle attività produttive. La questione del lavoro, nel caso di quello relativo ai porti, assurge ad un ruolo centrale nella comprensione delle prospettive della cooperazione transfrontaliera.
In quest'ottica si ritiene utile analizzare anche il fenomeno dei lavoratori transfrontalieri, rispetto a cui non esistono, allo stato attuale, dati e statistiche certi.
Ai fini del presente lavoro verranno coinvolti in prima persona i lavoratori stessi, le aziende e gli enti pubblici interessati.
La ricerca svolta mira a produrre una rappresentazione aggiornata e il più possibile esaustiva dello stato delle cose relativamente alle tre realtà portuali, inserendosi in un'ottica di integrazione e sviluppo economico transnazionale, con particolare rilevanza per i nuovi paesi dell'area orientale.
Tale obiettivo sarà raggiunto anche attraverso la costruzione di banche dati e la raccolta di  interviste, da cui emergano le tipologie dei rapporti di lavoro, in particolare i contratti di lavoro, la formazione, la sicurezza e il regime sindacale.
A compimento di questo studio si produrranno una pubblicazione cartacea e un cd-rom multimediale; questi supporti raccoglieranno e renderanno fruibili i dati ottenuti ed elaborati nel corso della ricerca e durante seminari e conferenze.
Il tutto concorrerà a produrre una descrizione della differenze fra le varie professionalità presenti a Trieste, Koper/Capodistria e Monfalcone (lavoratori portuali, strutture di gestione e coordinamento, spedizionieri, agenti marittimi, rimorchiatori e indotto) utilizzabile nell’individuazione di nuove forme di collaborazione internazionale.