La storia di Filippo e Claudia  

 

Aperte VirgoletteDa dove inizio? È successo tutto così in fretta. All'inizio mi sembrava una favola. Lui era amico di mio fratello, tre anni più grande di me. Credevo che nemmeno mi vedesse. E invece un giorno mi ha chiesto di andare al cinema. La serata più bella della mia vita. Tutto il tempo abbracciati, primo bacio. Dal giorno dopo ha iniziato a chiamarmi mille volte al giorno. Io ero così contenta. Mi dicevo “non gli basto mai!”. Mi sembrava impossibile che non si stufasse di me. Stavo talmente bene con lui e lui con me che piano piano abbiamo iniziato ad uscire sempre da soli. Mi diceva che non avevamo bisogno di nessun altro. E io all'inizio credevo avesse ragione lui. Mi faceva sentire come una principessa. Ma poi ho cominciato a sentire il desiderio di avere spazi miei. Poter parlare con le amiche senza averlo sempre vicino. Lui sembrava proprio non sentire quello che gli dicevo. Sembrava che più gli dicevo di lasciarmi un po' di spazio, più lui stringeva ancora di più il cerchio attorno a me. Ha iniziato a mettere brutte voci su di me in giro e così ho perso diversi amici. Faceva di tutto per non permettermi di stare con qualcun altro che non fosse lui e per evitare che potessi incontrare persone nuove. Ha iniziato a scegliere con me cosa potevo mettermi e cosa invece no. All'inizio mi sembrava carino che venisse in giro con me a comprare vestiti, ma poi ha cominciato a sceglierli lui per me, io non potevo metterci bocca. Ho iniziato a sentirmi sempre peggio. Non è che avessi un dolore fisico preciso, ma provavo una sensazione di tensione continua, era come se mi mancasse continuamente l'aria. Qualche volta mi capitava di sentire il cuore battere forte forte e questo mi spaventava terribilmente. Provavo a spiegargli che non stavo bene, ma lui sembrava non capire e cominciava ad avere sempre più frequenti reazioni molto forti di rabbia. Ho cominciato ad avere paura. Un giorno è arrivata in classe mia una nuova ragazza. Abbiamo subito fatto amicizia. Non so, la conoscevo da poco ma la sentivo davvero vicina a me, sentivo che potevo fidarmi. Abbiamo parlato di me, di quello che stavo vivendo. Grazie a lei ho capito che non era giusto, che avevo bisogno di aiuto, che dovevo parlarne con qualcuno. Ho deciso di parlarne con mia madre e lei mi ha aiutata. Insieme a loro ho trovato la forza di lasciarlo e piano piano ho ricominciato a vivere.Chiuse Virgolette

 

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