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Seminari sulla continuità dell'antico

IO LIBRO
Il libro come oggetto letterario nella cultura occidentale

I, BOOK
The book as literary object in western culture

24-25 giugno 2010
Università Ca’ Foscari Venezia
Palazzo Malcanton-Marcorà- Dorsoduro 3484/D
Sala Conferenze

Luca Mondin ha organizzato e accolto presso l’Università Ca' Foscari di Venezia la quarta edizione dei Seminari sulla continuità dell’antico, dedicati al tema: Io libro: il libro come oggetto letterario nella cultura occidentale. Come d’abitudine, i lavori del Convegno sono stati aperti da una lectio magistralis, tenuta in questa occasione da Danielle van Mal Maeder, la quale ha analizzato nel Manoscritto trovato a Saragozza di Jean Potocki, tenendo conto anche dei mutamenti strutturali e di significato intervenuti nel passaggio dalla prima alla seconda stesura del romanzo, il ruolo in esso giocato dal libro inteso come fonte: fonte di informazione, di sapienza, di divertimento. Questa funzione del libro mette alla prova il personaggio principale in quanto interprete e delinea al contempo un modello di esperienza, interno all’universo di finzione, che entra in un rapporto complesso, problematico, con il processo estetico posto in essere dal romanzo stesso – un romanzo quanto mai ‘libresco’, sostanziato dalla memoria letteraria e intriso del linguaggio di altri libri. Tra le fonti del Manoscritto, come la studiosa ha dimostrato, si riconoscono alcuni testi antichi, conosciuti dall’autore di prima mano o no, che a propria volta hanno un riscontro nei rapporti intradiegetici.
La tematizzazione del libro nell’opera letteraria – e degli oggetti, degli ambienti, delle pratiche, delle esperienze che formano il ‘mondo scritto’, per usare un’espressione di Francesco Stella – ha impegnato l’interesse di molti interventi. In particolare le immagini concernenti il libro sono state studiate, nell’ambito di contesti specifici e come rappresentazioni di una poetica o di una mentalità, da Gianfranco Agosti (Libro della poesia e poesia del libro nella Tarda antichità, uno studio che concentra l’interesse sulla visione tardoantica dei testi omerici come ‘sacri libri’), Enrico Magnelli (Immagini del libro nella letteratura di Bisanzio, con accento sulla spiritualizzazione del libro, sulla concezione del libro come venerando ‘soggetto’) e Francesco Stella (Mito del libro e poesia libraria in età carolingia, una nuova costellazione di termini accompagna il costituirsi di scrittura e lettura quali temi poetici in età carolingia; di speciale interesse risulta la metaforica che rappresenta il potere polisemico della parola scritta, in particolare nei testi biblici). Marcello Ferrario (Libri, lettori e pericoli nella saga di Harry Potter), mettendo a fuoco, in una serie di romanzi per ragazzi, il procedimento della metalessi narrativa (cioè quel sensibile superamento del diaframma tra reale e fittizio che rivela il potere ‘creativo’ del racconto ovvero, viceversa, l’illusorietà del mondo ‘creato’ nel libro), ha illustrato un caso moderno di tematizzazione del libro e della lettura, sottolineandone gli effetti estetici e le implicazioni critiche.
Hanno invece appuntato il loro interesse sulla struttura, sui criteri o sul processo di elaborazione del libro come opera, autonoma o no, Stephen Harrison (Themes and Patterns in Horace Book 2, uno studio dedicato alla forma interna del libro lirico oraziano), Elena Merli (La lima e il testo da Ovidio a Marziale: poetica e comunicazione, analisi del complesso rapporto tra poeta e patrono, in età imperiale, alla luce del motivo della lima), Luigi Pirovano (Cursim scripsi quae potui: Tiberio Claudio Donato rilegge il suo ‘libro’: l’epistola che fa da epilogo alle Interpretationes adombra il progetto di un tredicesimo libro, dedicato ai realia dell’Eneide), Massimo Gioseffi (All’ombra dei grandi libri: la selva di Andes di Pietro Marso, dove si dimostra l’analogia funzionale di questo testo con le siluae di Poliziano), Stefano Zivec (Pascoli in una libreria di successo, un contributo che intreccia al motivo della composizione e produzione del libro, tematizzato nel testo, lo studio stratigrafico del poema pascoliano, con presentazione di un manoscritto inedito), Julien Pingoud (Ovidio traduttore della sua vita: i Tristia e le Epistulae ex Ponto nella traduzione curata da Chantal Fabre, esempio di ‘libro del traduttore’ che si genera da testi – i libri ovidiani – di un marcato tenore riflessivo).
Dalle due giornate di studio veneziane, è emerso un quadro sfaccettato e responsabilmente problematico del libro come oggetto letterario nella cultura occidentale. Il rigore critico che ha generato le proposte e improntato il metodo dei diversi relatori ha operato come primo elemento unificante di un convegno dall’orizzonte culturale così ampio. L’alta qualità scientifica delle relazioni ha delineato in molti casi nuove prospettive di ricerca e fatto emergere in modo inequivocabile l’opportunità, e spesso la necessità, di integrare, nel lavoro scientifico sulla tradizione classica, interessi e metodi della sociologia della comunicazione letteraria, delle scienze della scrittura, della narratologia, della critica dell’intertestualità, delle teorie della ricezione. Si sono potuti anche apprezzare in molti casi esempi di uso avanzato delle biblioteche digitali e di altri strumenti informatici nella ricerca di ambito umanistico.
La quarta edizione dei Seminari, dopo un intenso e coinvolgente dibattito, cui hanno partecipato studiosi di varia provenienza, si è chiusa con l’auspicio di un ritorno a breve sul tema scelto e definito in modo così produttivo da Luca Mondin, il quale è stato anche un impeccabile organizzatore e un ospite perfetto.
La quinta edizione dei Seminari sulla continuità dell’antico, curata da Gianfranco Agosti, si terrà presso l’Università di Udine il 14 e 15 giugno 2011 e sarà dedicata al tema: Epos e antiepos dall’antichità al Novecento.

Gianfranco Agosti e Marco Fernandelli

Giovedì 24 giugno
ore 15-19

Saluti e introduzione

Lectio magistralis:
Danielle Van Mal-Maeder (Lausanne)
Fantasmi in biblioteca. L’Antichità nel Manoscritto trovato a Saragozza

Gianfranco Agosti (Udine)
La poesia del libro nella Tarda Antichità
Marcello Ferrario (Milano)
Libri, lettori e pericoli nella saga di Harry Potter
Massimo Gioseffi (Milano)
All'ombra dei grandi libri. La silva Andes di Pietro Marso

venerdì 25 giugno
ore 9.00-12.00

Stephen Harrison (Oxford)
Themes and Patterns in Horace, Odes 2
Stefano Zivec (Trieste)
Pascoli in una libreria di successo
Elena Merli (L’Aquila)
La lima e il libro da Ovidio a Marziale. Tema con variazioni
Julien Pingoud (Lausanne)
Ovide traducteur de sa vie: les Tristes et les Pontiques dans la traduction de Chantal Labre
Enrico Magnelli (Firenze)
Immagini del libro nella letteratura di Bisanzio

ore 15.00-18.00

Luigi Pirovano (Milano)
Cursim scripsi quae potui: Tiberio Claudio Donato rilegge il suo "libro"
Francesco Stella (Siena)
Mito del libro e poesia libraria in età carolingia

Conclusioni e discussione