Geografia e geologia

Storia geologiaca dell'area di studio

Alle estreme pendici meridionali del Carso triestino si estende la penisola muggesana tra il Vallone di Muggia e la Baia di Capodistria, a cavallo del confine italo-sloveno.
Il territorio è costituito da una dorsale disposta secondo una direzione NW-SE la cui cima più alta è rappresentata dal Monte Castellier (241,9 m). La morfologia è molto dolce, dipendente dalla litologia.
L’area è infatti costituita da una roccia molto ben stratificata conosciuta con il nome di Flysch di Trieste. Il flysch è formato da un’alternanza di strati di arenaria e di livelli marnosi più erodibili, formatosi tra 40 e 50 milioni di anni fa, in un periodo geologico chiamato Eocene medio.
L’arenaria è una sabbia quarzosa che si è deposta su un fondale marino profondo centinaia o, addirittura, migliaia di metri a seguito di una corrente di torbida e poi si è cementata. La velocità di sedimentazione della sabbia può essere di alcune ore, giorni, o qualche settimana. Esternamente il colore della roccia è marrone rossastro, dovuto all’alterazione dei minerali di ferro, mentre internamente il colore della roccia sana è grigio plumbeo. Lo spessore dei singoli strati può variare da qualche centimetro a circa 2 metri. Sulla loro superficie si vedono frammenti di resti vegetali e molte tracce fossili di organismi che vivevano sul fondale marino.
I livelli marnosi sono costituiti da materiale carbonatico misto a silt, argilla e sabbia fine. Essi rappresentano la sedimentazione molto lenta dei materiali più fini della corrente di torbida ed hanno una velocità di sedimentazione di centinaia o migliaia di anni.
A seconda del prevalere di una litologia o dell’altra affiorano due “tipi” di flysch: quello arenaceo, sfruttato fin dai tempi antichi per ottenere lastre di arenaria, e quello marnoso, sfruttato più di recente per produrre cemento. Nell’area di Santa Barbara gli strati del flysch sono generalmente suborizzontali o immergenti debolmente verso NW, come si può ben osservare in corrispondenza dei fronti di cave, sia attive che abbandonate, presenti sul versante orientale del Monte Castellier. Tale assetto strutturale ha influito sul deflusso delle acque favorendo un drenaggio dal Monte Castellier verso S. Barbara.
Gran parte del territorio è stato fortemente antropizzato con la costruzione di case, strade ed aree a pastini.